In sostanza entrambi chiedevano il ripristino "di tutte le funzioni statali" e invitavano il Duce a restituire il Comando delle forze armate al Re. Il Raggruppamento fu comandato inizialmente dal generale Vincenzo Dapino, a cui succedette il generale Umberto Utili sotto il quale venne ingrandito e trasformato nel Corpo Italiano di Liberazione. Con l'occupazione italiana del Montenegro e del Sangiaccato venne proclamato il protettorato sul Regno del Montenegro, paese natale della Regina Elena, mentre con l'occupazione italiana dell'Albania (avvenuta sin dal 1939) il Regno d'Italia acquis buona parte del Kossovo, la parte occidentale della Macedonia jugoslava (Dibrano) e, a spese del Montenegro, estese le sue frontiere a nord, nella regione della Metohija. Gravissime furono le perdite, in particolare delle divisioni alpine: dei 57.000 alpini partiti per la Russia, ne ritornarono solo 11.000: tutti gli altri morirono nel corso delle battaglie, durante la ritirata attraverso la desolata steppa russa oppure nei campi di prigionia sovietici. Intanto, in Africa Orientale, l'Italia sub la controffensiva britannica. La divisione Piave combatt a Monterotondo e a Mentana costringendo alla resa un battaglione di paracadutisti tedeschi. Il Regio Decreto del 22 novembre 1925, n.2130 stabilisce che " dovere nazionale raccogliere e pubblicare in un albo i nomi dei Caduti durante la guerra 1915-1918 per conservarne con segno d'onore il perenne ricordo". Il libro dei deportati, volume I: 23.826 nomi di italiani finiti nei Venne perci schierata lungo il bacino del Don, tra la 2 Armata ungherese a nord e la 3 Armata romena a sud. A Combolci, pochi chilometri a sud di Dessi, si trovavano postazioni difensive italiane; il raggruppamento di brigata sudafricano del generale Dan Pienaar impegn l'artiglieria italiana con i suoi cannoni, mentre la fanteria raggiunse le alture a quota 1.800 metri. Passato e Presente 2021/22 - Gli italiani nella Seconda Guerra Mondiale Un capitolo poco conosciuto . Li tennero in ostaggio fino a che, nel cuore della notte, procedettero alla fucilazione. [16], Sul fronte terrestre, ripresa l'offensiva, il 28 maggio Rommel spezz le linee britanniche fra Ain el-Gazala e Bir Hachim, il 21 giugno prese Tobruch e il 30 giugno raggiunse le posizioni avanzate di El Alamein, su cui le truppe britanniche avevano ripiegato e dove erano state predisposte difese assai forti. [51][52] E mentre il Mediterraneo divent praticamente intransitabile per le navi italiane, gli Alleati facevano arrivare i propri rinforzi attraverso la sicura linea di comunicazione africana che faceva capo a Takoradi nella Costa d'Oro.
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